sabato 10 febbraio 2024

L' ITALIA non dimentica i SAVOIA e saluta con rispetto!

Che la storia d'Italia si sia determinata con momenti cruciali, caratterizzati da tensioni in un Paese che cerca ancora di 'fare' gli Italiani, è un fatto storico. Sentimenti di  'Autonomia mal-Differenziata' aleggiano, dimentichi di cosa sia costato determinare l'UNITA' del REGNO D'ITALIA.
Occorre non dimenticare parti di storia che ci fanno essere ciò che oggi siamo, dato imprescindibile, ITALIA, e per questo essere grati e mai parziali conoscitori della storia che va sempre contestualizzata.

Memento: con Carlo Alberto e ancor più Vittorio Emanuele II di SAVOIA, Padre della Patria, Primo Re d’Italia, il casato si pose a capo del movimento di unificazione nazionale italiano, divenne punto di riferimento per i patrioti d’Italia, e condusse alla proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo 1861. In seguito contribuì a completare l’unificazione con la Terza Guerra d’Indipendenza e l’occupazione di Roma, il 20 settembre 1870. Trasferì la capitale da Torino a Firenze e, quindi, a Roma.

Nel discorso di insediamento del primo Parlamento d’Italia, il Re d'Italia, Vittorio Emanuele II di Savoia, disse: "Signori Deputati! Signori Senatori! L'Italia confida nella virtù e nella sapienza vostra!". A onor del vero, il nobile proposito vale sempre, devo dire però che oggi, nel Parlamento d'Italia, virtù e sapienza sono materia rara.

Occorre farsi vicini al Principe Emanuele Filiberto di Savoia e famiglia, nel giorno dell'ultimo saluto a S. A. R. Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli.  Siamo su questa terra per maturare i nostri limiti, ognuno di noi è chiamato a superare fragilità umane e politiche, il giudizio finale si lascia a Dio, unico di cui aver timore.

Sono grata a quanti si sono attivati e sacrificati per una storia di Unità e sentimento di Patria. 

L' ITALIA non dimentica e saluta con rispetto!

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