giovedì 13 ottobre 2011

Sud: "Non vasi da riempire ma fuochi da accendere"

Una situazione che persiste, disdicevole e deplorevole per la dignità umana. Un Mezzogiorno ancora intriso di speculazione feudale, di "posizioni sociali" spesso ottenute con raggiri allo Stato e con l’assistenza integrativa di capitali non fatti fruttare ma utilizzati solo per meglio assestare le posizioni di pseudo poteri economici e politici.
Si manifesta, in modo veramente palese, la volontà affinché nulla muti, per mantenere ogni soggetto umano nello stato brado di "pecora", assoggettata a questi "pseudo poteri" che credono di volere sempre il "vossia" il "don" il "dottò" la distanza dal gregge, che viene mantenuto tale per far capire che si è sempre soggetti al potere mafioso di chi può offrire "lavoro".

Perché nessuno riflette su questa realtà che ostacola in forma grave lo sviluppo del Mezzogiorno? Gaetano Salvemini scriveva: "Gli esseri umani non sono vasi da riempire, ma fuochi da accendere". Ed è proprio nel rispetto della dignità di ogni persona che si deve operare. Nel Mezzogiorno si alimenta un distorto senso del diritto, non inteso come Ordine Morale di Coscienza Cosciente, ma come alimento di disordine politichese.

In molte parti del nostro Mezzogiorno vige - troppe volte - una regola: si dice grazie per un diritto, pensando che sia un favore che si riceve. Ridare dignità a ciò che già di natura è dignità: l'uomo, nel suo naturale diritto di essere fonte di ricchezza nella crescita collettiva della conoscenza produttiva, non vaso vuoto da riempire di false credenze e pseudo favori. L'essere umano è troppo prezioso per l'esistenza del collettivo per mantenerlo spento.
Delinquente è l'atteggiamento di chi lo vuole mantenere tale. Ridargli vigore, far ardere di conoscenza la sua anima nella libertà massima della sua espressione. Ogni persona nasce con una dignità preziosa e come tale merita ogni rispetto. Non più "pecore" belanti, ma esseri umani pensanti per la produttività del collettivo.

Il principio di Reciprocità, che è di base per l'apporto di collaborazione, è l'elemento da cui poter trarre uno sprone di innovazione rendendo le persone coscienti della loro titolarità di soggetti di diritto. Nello squilibrio delle posizioni non si è arrivati mai a niente che potesse dirsi Produttivo. Non di certo nel concetto di uguaglianza, ma nel rispettoso equilibrio delle posizioni, si può pensare di alimentare un nuovo corso di sviluppo nel Mezzogiorno.

[Foto: Saturnali]

(Pubbl. su L’Attualità, Febbraio 1999 )

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