martedì 14 aprile 2020

SETE DI SPERANZA IN POLITICA

Che la politica nostrana, negli ultimi decenni, non eccella per verità, competenza, è storia nota. Che sappia poi dire menzogna, è storia ancor più nota. Potrei divertirmi a documentarne fatti io stessa, ma solo tempo al tempo! Sembra che nulla smuova coscienze all'insulso modo di non ragionare e manifestare buon senso, nemmeno il tempo doloroso di una pandemia che semina morti, in una tragedia immane per l'intera umanità.

È tempo di competenza, di essere adulti. Siamo di fronte ad un cambiamento epocale che ci dice: domani, quando il virus sarà debellato, gli sguardi degli uomini si incroceranno nella conosciuta fase dell'assoluta distanza. Cambierà l'approccio sociale, e ritrovarci chiederà tempi lunghi. Eppure la sofferenza, che dovrebbe far maturare umanità, sensibilità, fa emergere, in modo ancor più raccapricciante, sentimento astioso, condito da linguaggio privo di uso sapiente. 

La politica è passione assai seria, si basa sul corretto linguaggio, sul coraggio di guardarsi in faccia, sul dialogo, e implica lunghe discussioni, impegno di relazioni costanti, leali, estenuanti, soprattutto quando si tratta di dover discutere con altri Stati, con culture diverse. Per i distruttori della parola, del dialogo, dei sogni di unità, la cosa migliore, e più rapida, è l'arroganza del: o si accetta la nostra proposta o è no. Stop! 
Per i costruttori del bene, l'uso della parola, cercare, dialogare, motivare a soluzioni innovative, è impegno più arduo, certo impegnativo ma è sano ed efficace strumento di reale speranza, di sviluppo economico, di futuro. L'evoluzione sociale umana, quindi, disconosce quelle circostanze che alimentano sospetti, complotti, credulità, sostenuta ad arte dai soliti approssimati che, volutamente, si ergono a decantare fantasie. Ce ne sono di questi approssimati, bardati anche di fasce istituzionali che decantano storie, autoincensandosi, disconoscendo loro stessi, negando l'evidenza. 

Ecco che fa bene parlare in verità, con verità, e ammonire il 'raglio' che aggredisce insensatamente, e su questioni che sono chiare alle menti che sanno capire. Il Popolo Italiano ha bisogno di persone che nelle Istituzioni, in politica, sappiano trasmettere, nel senso del giusto, costruzione per il bene comune, con sentito sentimento di unità, di dignità nazionale! 

Il peggior nemico del sapere, e per analogia della politica, continua a essere la superficialità, non certo il sudore del dialogo, della parola, che pensa e ragiona nella visione del sogno comune: giovane Italia Unita, in giovane Europa Unita. 

E, con Gianni Rodari: "Alla povera gente che non ha da campare, darei tutta la mia speranza, senza fargliela pagare".


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