lunedì 15 gennaio 2018

Coerenza etica e di verità in politica


Dal concetto di libertà cosa emerge? Prendere parte alle decisioni della comunità politica, essere partecipi del processo di discussione e deliberazione nel quale vengono prese decisioni che riguardano tutto l’insieme dei cittadini. Pertanto, non si tratta mai, soltanto, di una libertà dalla politica, intesa come fuga dalla dimensione pubblica e rifugio nel privato, esenti da occupazioni e preoccupazioni. La poesia permette di cogliere la straordinaria importanza che il termine libertà custodisce: Libertà vo cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta. (Virgilio - I canto del Purgatorio di Dante)
Ora, è possibile una libertà dalla politica? SI! Può esservi politica senza libertà? NO!

Il relativismo non resiste alla prova delle aspettative e delle simpatie umane. Alcuni affermano che in una società pluralista e conflittuale, quale la nostra, c’è ben poco di libertà, di fatto imperversa il libertinismo. Nel contempo, altri affermano che non si riesce a scorgere nemmeno un barlume di senso ‘comune’, di bene comune.

Secondo Tommaso d’Aquino, tra il bene personale e il bene comune esiste una differenza formale (S. Th., II-II, q. 58, a. 7, ad 2) che determina una differenza di prospettiva tra l’etica personale e l’etica politica, da concepire come articolazione interna di un sapere etico unitario. Le ragioni valide per l’etica personale non sempre possono essere automaticamente trasferite all'etica politica. Come contraddirne concetto?!

In questi tempi, e da più settori, si invoca la necessità di ricercare, da parte di tutte le parti politiche, il bene comune, il senso proprio di una libertà costruttiva con cui alimentare scelte sociali di sviluppo. Tuttavia, mi piacerebbe capire se le parti politiche, tutte, ne hanno recepito contenuto, o se permangono statici nell'autoreferenzialità, nell'interpretarne senso a proprio intendere e far intendere. Mentre al Popolo continua a giungere, compatta, l’incapacità di gestione da parte dei deputati ad amministrare la politica, venendosi a creare una sperequazione e mancanza di equità sociale.

Hanno in sé, il bene comune e la libertà, una dinamicità intrisa di sostanza, inscindibile, che diviene costrutto fecondo, se percepito nella sua essenza. E solo in questo intendere dona frutto. Assumono i caratteri di un desiderio acuto al fine di ovviare al male comune: estremismo, violenza politica, malaffare, insicurezza sociale. La misura della libertà e del bene comune è da rintracciare nella stessa natura umana. La libertà come il bene comune sono destinati a raggiungere tutti, passando attraverso la loro realizzazione, in ognuno, e con la partecipazione convergente da parte di tutti. È una perfetta armonia, una melodia che da sola riempie gli spazi di edificazione umana. 

Coerenza etica e di verità inducono a questo percorso. Certo occorre scontrarsi con il dato reale della società che spesso non fa decollare alti orizzonti oltre il proprio interesse, quand'anche ne impedisce sviluppo e crescita. Ma è questa la sfida cui tendere, è questa non una disamina sterile ma una sana volontà ad avere contezza della propria vita e superare gli impedimenti, avendo responsabilità per il bene comune, nutrendolo della giusta libertà e opportunità di crescita.


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