venerdì 25 giugno 2021

NESSUNA RETROTOPIA SUL FASCIO, LA CALABRIA SAPPIA RISVEGLIARSI!

Almeno si informi, prima di parlare il ff Spirlì, si istruisca sul vero della storia d’Italia, e periodo gravissimo del fascio. Si istruisca sulle cose ignobili operate da Mussolini: le leggi razziali, le decisioni scellerate come l’ingresso in una guerra che fu una disfatta, si istruisca sul fatto che fu periodo in cui venne cancellata libertà e democrazia. Soprattutto  si istruisca su di un partito che si è fatto spazio grazie a propaganda artefatta, alle manganellate agli avversari, alla forza dell’arroganza, alla deprecabile delegittimazione, denigrazione, fondando il suo potere su clientele e corruzioni – il tributo di Giacomo Matteotti è noto.

Le castronerie non giovano,  bisogna fare pace con la verità; non giovano, soprattutto a un territorio come la Calabria che si appresta a assistere ai soliti teatrini politici dettati dall’alto, lontani dalla realtà del territorio che viene solo usato e non servito! Gli appellati ticket, di fatto emuli di coppie da palcoscenico: stanlio e olio, ric e gian, sono meri assembramenti, dannosi per la Calabria che, proprio a causa di invenzioni fluide, politici fluidi, che non si vergognano di quello che dicono e fanno, hanno determinato inviluppo di crescita e credibilità territoriale.

Le fake sul fascismo e su ciò che avrebbe fatto Mussolini, meglio noti come storiografia da bar, prontamente ripetute dal ff Spirlì, vengono riproposte come un mantra dagli astuti manipolatori, detrattori di verità, ma sono mere provocazioni antistoriche. 

I reali fautori di RIVOLUZIONE SOCIALE saranno quanti, in Calabria, avranno il coraggio di mandare a casa l'inetta classe politica, a destra come a sinistra, abusiva del bene comune, che occupa e dilapida Regione, Province, Comuni, da troppi anni. E non esiste una questione meridionale, ESISTE UNA QUESTIONE ETICA da affrontare!

E, poiché è la verità che nobilita la Politica seria, occorre fare memoria:

  • Mussolini NON ha dato le pensioni agli italiani. Il primo sistema di garanzie pensionistiche è del 1895, governo Crispi. Tre anni dopo il governo Pelloux fonderà il primo istituto antenato dell’Inps. Nel 1919, con il governo liberale di Vittorio Emanuele Orlando, il sistema viene imposto a tutte le aziende come obbligatorio, e da quel momento tutti i lavoratori italiani ebbero per diritto la pensione.
  • La prima legge sulle case popolari è del 1903, per iniziativa di Luigi Luzzatti, deputato liberale che poi sarà presidente del Consiglio. I maggiori progetti di sviluppo urbano nelle grandi città con fame di abitazioni nascono tutti nei primi 15 anni del Novecento.
  • Sulle bonifiche, il fascismo aveva promesso di restituire all’agricoltura 8 milioni di ettari di terreni riqualificati. Dopo dieci anni di lavori, fiumi di denaro pubblico, il governo annuncia il successo del recupero di 4 milioni di ettari. Gli storici, però, approfondiscono e si scopre che i lavori arrivano a poco più di 2 milioni di ettari. E, di questi due milioni, un milione e mezzo erano bonifiche concluse dai governi precedenti al 1922. Era stato portato a termine poco più del 6% del lavoro, ed è De Felice, uno dei più autorevoli storici del fascismo, a certificare che i risultati, nel complesso, furono inferiori alle aspettative suscitate nel Paese dal battere propagandistico messo in atto, e non corrisposero all’entità dello sforzo economico sostenuto. A riuscirci saranno poi i governi del dopoguerra, grazie ai fondi del Piano Marshall e della Cassa del Mezzogiorno.

Dalle mie parti c'è un detto: “Sa crapa avissa vrigogna, unn’azassa ra cuda!”. Tradotta: “Se la persona che inopportunamente parla, avesse capacità di comprensione, un briciolo di dignità, vergognandosi di ciò che, nell’agire fa o dice, non si metterebbe in mostra!”.

Ergo: basta servile disinformazione. Il territorio non regge più tracotanza, a destra e a sinistra, peggiorata da una lega che in Calabria, come in tutto il mezzogiorno, è CONTRONATURA! Basta più soggetti che operano con fare di distrazioni di massa, peggio di matrice familista, settaria, occorre che la politica torni alla sua natura di servizio al Popolo, reale rivoluzione sociale che opera per una giustizia equa e solidale!

Bauman parla di retrotopia, inverso dell’utopia, cioè un’utopia rivolta all’indietro. Ma, mentre l’utopia rivolge attitudine a collocare nel futuro l’immaginazione per una società migliore, possibile, la moderna disinformata propensione socio-politica, tende a collocare l’immaginazione di una società migliore nel passato, in quello più abietto ed egoista.  Ecco la riesumazione di nostalgie nazionaliste, populismi dissennati, l’attaccamento a idee selettive, a tradizioni feticce, a corporazioni ansiogene, ad atavico clientelismo - arma preferita degli accattoni della politica - che screditano senso nobile dell’agire politico pur di mantenere potere.

Per innovare territori e società occorre presa di coraggio, occorre essere pietre d’angolo, soggetti capaci di, con responsabilità etica, superare ogni nanismo e mediocrità di agire. L’auspicio è che la politica, di Calabria in particolare, sappia RISVEGLIARSI al senso nobile e produttivo di un Bene realmente Comune, sforzandosi di superare la retrotopia, e sappia essere inclusiva, generare verità, comunicazione trasparente alle Comunità, attenzione ai bisogni reali, sappia alimentare vita di dignità e rispetto, solo così si sarà costruttori di bene comune! 

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