lunedì 7 giugno 2021

Il volo alto dell'Aquila

Antica saggezza non perde mai di lucentezza.    Una comitiva di asini, annoiata dalla inoperosità, priva di idee e senso morale, passava il tempo a scimmiottare un'Aquila supponendo di essere in grado di volare alto. Trascorrevano così le loro giornate, fino a che un'asina fluida insistette a sfidare la natura e iniziò a pregare l'Aquila, affinché le insegnasse a volare. L'Aquila provò in tutti modi a dissuaderla dicendo: la tua natura è diversa, non hai le ali per volare, tantomeno volare alto, ti schianteresti, non puoi essere ciò che non sei! Rivolgendosi poi alla comitiva che incoraggiava l'improbabile, disse: perché assecondate un'assurdità? 
Ma niente, l'asina fluida si era impuntata nella sua ossessione, confortata dalla divertita comitiva. 
Non riuscivano ad accettare che qualcuno potesse fare qualcosa di migliore, di diverso, di autentico e liberamente. L'Aquila tanto più dimostrava che volare era cosa aliena dalla loro natura, tanto più l'asina fluida insisteva nella richiesta. Un giorno, giunti al paradosso di una situazione kafkiana, l'Aquila, non potendone più di essere pregata, e non essere ascoltata, disse: E SIA! 
Afferrò l'asina fluida tra gli artigli, la sollevò in volo, portandola in alto. Arrivati a una certa altezza, la salutò dicendo: VOLA! Aprì gli artigli e la lasciò andare. Cadde al suolo e si fracassò, rovinando sui corpi della comitiva che assisteva.

Ecco che, a dispetto dei consigli dei saggi, molti si rovinano per voler scimmiottare il prossimo, attivandosi di immorale agire. Va da sé che la sapienza si lascia vedere da coloro che la amano e si lascia trovare da quelli che la cercano. Ma credere che gli asini volino, è proprio solo degli asini che cercano ciò che non gli è proprio!

L’Aquila, ci ricorda Aristotele, vola in alto per poter abbracciare con lo sguardo una visuale più ampia sulle zone sottostanti. Fra tutti gli uccelli, è l’unico a essere divino. E, con Schopenhauer, i veri grandi spiriti costruiscono, come le Aquile, i loro nidi a grandi altezze, nella solitudine.

Ergo: siate Aquile e non asini. Il cambiamento avanza con la sana Cultura, che non si fa mai serva di chi platealmente inganna Comunità servendosene e non servendola! Si leva alto il grido dell'Aquila, lancia attenzione alle coscienze sane, monito a mai perdere capacità critica. L’Aquila penetra le alture del cielo, distante da confuso e malato agire: rimane se stessa, distende consapevole le ali dell'intelligenza, sconfessa l'irrazionale dilagante, non rinuncia a volare, respira in libertà!



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