mercoledì 28 marzo 2018

Il tradimento di Giuda


È storia di duemila anni or sono, che ha segnato definitivamente la linea di demarcazione tra il bene e il male. L'uomo, la sua miseria, l'arsura di potere, l'arroganza, la supponenza, la fragilità immonda. Ma è anche storia dei giorni nostri, Giuda è l'eterno in vita che semina figliolanza in tradimento, dolore, sofferenza, per il suo assurdo rimanere nano! Eppure ha avuto il privilegio di essere scelto dal Gigante dei Giganti che, pur sapendo il suo agire, non ha violentato la sua volontà, che non è un lasciare fare, ma amore e desiderio di lasciare, con attenzione, libertà di maturazione umana fino alla fine. Non c'è Amore più grande della fiducia, della libertà donata, e non tolta, non c'è Amore pregiato più della gratuità. Esiste però, negandosi alla maturità, il dolore atroce del tradimento, ferita che lascia scorrere sangue vivo nell'indifferenza totale. 

Giuda è, dai tempi dei tempi, l'eterno immaturo al bene. Penzola la corda con il suo corpo, sotto quell'albero di morte, ma non era il togliersi la vita, estrema ratio di auto punizione, espressione di ego imperituro, che gli ha dato la paceNon aveva capito: nella sua scellerata sregolatezza, aveva perso la pace, la vita eterna di cui il Cielo lo aveva pregiato.

La società di oggi, continua a suicidarsi, a lasciare con allarmante evidenza, che inconsistenti ringhiosi, pieni solo delle proprie frustrazioni da esercitare con prepotenza, si ergano a tutela dei particolari interessi, a discredito dell'agire per il bene comune, originando lampante testimonianza di irresponsabilità. E i tiepidi, inutili idioti che sottostanno a tale immondo agire, con deplorevole silenzio, peggio appoggiandone ringhio, hanno uguali responsabilità di inettitudine. Chi non è capace di amare, e quindi di gestire i mastini di cui si fa, come Giuda, servo, rendendo visibile la propria inesistenza e cercando così di nuocere al Bene Comune, non sarà capace di generare alcun beneficio, né per se stesso, poiché ha scelto con chi stare: il male, né quindi per la Comunità. Quando si permette ciò, si opera per interessi interessati, non per l'Amore di cui si è fatto voce Gesù, non si opera per il sano lavoro della gente onesta, per la legalità di cui ci si riempie la bocca, sporcandone il senso del sacro che in se custodisce. Quando, ancora, si persevera nel dare fumo negli occhi alla gente, facendo credere che così realizza un bene, marchiando - come si fa con le bestie – prodotti volano, come opera propria, ridicolizzandosi agli occhi dell'imprenditoria e della cultura, siamo al colmo dell'irresponsabilità: si alimenta solo menzogna e proprio interesse, unitamente all'interesse dei mastini. La dissoluzione del proprio agire trova fonte nella confusione e assoluta distanza nel concepire il Bene Comune. Giuda di questo ne è massimo esempio.

Bisogna determinarsi: servire il Cielo/Popolo, dargli la posizione di preminenza che gli spetta? O servire mammona che vorrebbe sottomettere il Cielo/Popolo? Il dilemma continua: Essere o Non essere? Alla Grazia l'ardua sentenza!
  

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