mercoledì 23 maggio 2012

Virtuoso rispetto etico dell’ambiente



Con Sant'Agostino: “E gli uomini se ne vanno a contemplare le vette delle montagne, i flutti vasti del mare, le ampie correnti dei fiumi, l'immensità dell'Oceano, il corso degli astri, e non pensano a se stessi” (Confessioni X, 8). Ci ricorda, altresì, Aristotele che in tutte le cose della natura esiste qualcosa di meraviglioso e, non rispettarne i contenuti, significa non avere riguardo di un bene comune, necessario per la sopravvivenza degli equilibri armonici di cui la vita umana si alimenta.

Sempre più persone anelano avere una buona vita in rapporto con la natura e l'ambiente. Gli ambientalisti di tutto il mondo, con grande forza di carattere, radicato nelle virtù, sostengono con il proprio esempio etico il loro fervore e incoraggiano alla cura della terra. Parlando di etica delle virtù, si propone una riflessione che affronti il senso più profondo dell’essere persona umana: l'etica delle virtù si concentra meno su ciò che è fuori da sé, e di più su che tipo di persona si deve diventare per vivere una buona vita. La persona virtuosa è  una persona di carattere, che esprime i propri valori attraverso le decisioni che prende nella sua vita quotidiana, praticandoli. L'ambiente nel nostro pianeta, l'intero apparato della bellezza del creato, è così altamente bistrattato che l'etica delle virtù ambientali non fa altro che portarci a essere rispettosi dell'ambiente in ogni momento, relazionandoci collettivamente con madre terra. Pertanto, una persona virtuosa, non è qualcuno che di tanto in tanto fa la cosa giusta su una questione, ma la fa costantemente, abitualmente.

Proviamo, perciò, a presentare le virtù cardinali in rapporto di mutualità con la natura e l'ambiente. Giustizia, per Tommaso d'Aquino significa dare a ogni persona, a ogni creatura, il suo diritto: in altre parole, ciò di cui ha bisogno per vivere una vita piena. Si tratta, in pratica, di una virtù ideale atta a capire come ci poniamo di fronte all'estinzione delle specie in pericolo, come anche di fronte alle centinaia di milioni di persone che non hanno le risorse necessarie per vivere una vita dignitosa. Abbiamo bisogno della virtù della giustizia per distaccarci dalla mera carità, posto che non c’è giustizia senza carità. La virtù della giustizia richiede una risposta da parte nostra: ci spinge ad agire, a intervenire per favorire le relazioni tra le persone e la terra.

Si parte dunque da una base concettuale - la giustizia - senza la comprensione della quale, in concreto, non si può pensare di generare, né tutelare il suo costrutto. Dopo di che, ci chiediamo: è possibile riformare le istituzioni sociali, in modo da non costringere le persone in situazioni dove è danneggiata la loro dignità e quella della natura del creato? Possiamo aiutare chi denuncia i bisogni d’imparzialità ed equità nel mondo? Come proteggere l’eco sistema e gli uomini che lo abitano? Un primo riscontro si distingue attraverso la Prudenza, abito intellettuale che valuta, con saggezza, i mezzi necessari per raggiungere il fine cui si sta puntando. I suoi sinonimi più comuni sono saggezza e lungimiranza: la prudenza in etica ambientale ci invita a considerare questi mezzi, per arrivare a formulare giudizi saggi su questioni complesse, come anche suggerisce di prendere misure precauzionali, e assumere la responsabilità per la tutela ambientale a lungo termine, piuttosto che riversare i problemi sulle generazioni future. Il principio di responsabilità è l'espressione contemporanea della prudenza. In netto contrasto, poi, con la voracità della nostra cultura occidentale e con i suoi valori materialistici, è la Temperanza, che può essere impiegata con riferimento alla moderazione nei consumi. Molti processi industriali atti a creare beni di consumo, generano grandi quantità di rifiuti e sostanze chimiche tossiche, e vi è una maggiore possibilità che queste danneggino le comunità svantaggiate rispetto a quelle ricche. Un modo semplice per esprimere solidarietà con chi soffre l'ingiustizia ambientale può essere quello di ridurre il proprio consumo, in particolare quello di materiali che richiedono l'uso di sostanze chimiche tossiche per la loro produzione. Il senso della misura, unita alla coerenza comportamentale, sono espressioni proprie della virtù della temperanza. Sopraggiunge, altresì, la virtù della Fortezza, che implica il coraggio: l'idea di lavorare per un qualsiasi cambiamento ambientale positivo ci porta a coltivare un atteggiamento di speranza. Se siamo scoraggiati, la fermezza dà sostegno nel lottare per la giustizia.

Il rapporto tra l’odierna società umana e la natura è, attualmente, alterato, per cui urge adottare un nuovo atteggiamento virtuoso capace di comprenderne la cura, il rispetto, l'amore. L'etica delle virtù ambientali si appella, in modo precipuo, allo sviluppo di una coscienza ambientale, che sia di relazione, oltre che di una concezione più ampia del bene comune. Essa ci dice che i principi e i valori da soli non bastano: la persona virtuosa sente la responsabilità di agire, e sente che il carattere è consolidato qualora si traduca la virtù in azione. La vita etica per essere tale richiede azione, richiede impegno, soprattutto libertà di condotta, non procrastinata da accordi ricattabili e, senza dubbio, le virtù cardinali, contemplate con le virtù teologali, possono guidare in questo percorso, costituendo la base per coinvolgere chi non percepisce i problemi di danneggiamento ambientale nella stessa maniera, aumentandone in percezione la sensibilità e il rispetto per l'opera del Creatore.

Si protende così, virtuosamente, con S. Agostino, a rinnovare un atto d’amore: “Tardi ti ho amato, Bellezza così antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. [...] Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, respirai ed ora anelo verso di te; ti gustai ed ora ho fame e sete di te; mi toccasti, e arsi dal desiderio della tua pace” (Confessioni X, 27).


[Foto: Botticelli, La Primavera, Part. della Venere]

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