Nella splendida Sala Capitolo del Pontificio
Ateneo Sant'Anselmo, si è svolta il 27 aprile u.s., la presentazione del saggio
Nudità dell’Essere della scrittrice e
filosofa Maria Francesca Carnea. L’evento è stato moderato dal giornalista
Daniele Imperiale, consigliere regionale dell’Ordine, e ha visto relatori,
oltre all'autrice, Maria Francesca Carnea, docente di Comunicazione e
Spiritualità, coordinatrice del Corso in Scienza politica e Spiritualità,
presso l'Anselmianum; il Rev. P. Gregory Gresko, O.S.B., Segretario Generale
dell’Abate Primate e docente di teologia dell'Anselmianum; Lucio D’Ubaldo, direttore
de “Il Domani d’Italia” e già Senatore della Repubblica italiana.
L’incontro ha avuto inizio con il saluto del moderatore, Daniele Imperiale, che ha introdotto alla profondità e complessità del tema dell’opera, concentrata, dice, sull'essere umano, sul riverbero sociale, sul dato del linguaggio della scrittura e del pensiero narrato, oggi non molto in voga nella società e necessariamente da alimentare.
Ha fatto seguito l’intervento dell’Autrice che, non senza emozione, ha
tracciato le linee del suo saggio, fornendo spunti di approfondimento sulla
natura dell’uomo, nelle tre articolate sezioni del testo: L’ascensione, la salita, il viaggio tra poesia, filosofia, pensiero
sociale, li credo indissolubilmente congiunti. Ecco quindi l'anabasi, parola
che affascina: pensare ad una spedizione che dalla costa -crosta dell’uomo- si
inoltra nell'entroterra - nelle viscere dell’anima -, ci porta nel cuore
sentimenti di avventura, la curiosità dell’esplorazione: davanti agli occhi
abbiamo ‘paesaggi’ mai visti: i valori umani, la persona. Ci troviamo in un
luogo privilegiato, il pensiero e, accanto ai privilegi, deve esserci sempre la
responsabilità. La mia persuasione parte da un dato: non la scienza, da sola,
ma congiunta con la carità, e innestate di poesia e sano pensiero, nobilitano
l’uomo e la società, edificandoli. La poesia, quindi come fonte nativa di ogni
pensiero pensato”. Introduce così il viaggio nel testo rendendosi testimone
in prima persona, facendo tesoro della
radice di provenienza, narrando in un percorso di vita semplice, il
desiderio di ricerca, di capire per provare a dare un senso di costrutto ad una
vita che rifiuta di rimanere anonima, consapevole che non siamo anime anonime,
ma degne di carità cristiana. Afferma: L’assenza
del pensiero, l’assenza del dato spirituale, di cui la società moderna si è
resa povera ha sollecitato questo
desiderio, impulso alla riflessione per superare il dilagante pensiero relativista, nella volontà di riportare la
persona al centro della riflessione e dell’impegno umano. È un bisogno del tempo attuale,
socio-politico: trovarsi, riscoprirsi per costruire sano dialogo e relazione
umana, che sia solida, non liquida. Le parole hanno un significato, come la
vita, e non si può sfuggire alla riflessione, e con essa rinnovare consapevole
forza umana di pensiero che sappia vestirsi di sapiente luce di intelletto.
Ammonisce: delle questioni sociali, di
politica, di etica, l’uomo non può astrarsi, avendo la capacità di non ignorare
la nudità del suo essere. Conclude: L’ambizione
più sana della persona nella società, è mantenere un realismo che non si
rassegna e rimane aperto alla speranza, poiché è necessario invertire
il nefasto intendere del tempo attuale secondo il quale: scopo più perseguito è
quello del potere. Occorre mutare questo insalubre intendere e
restituire priorità all'amore solidale, alla
carità intellettuale. Ecco che, quando vogliono
dare contributi alla società, i Filosofi pensano, spogliandosi di ogni cosa e,
appunto, nella Nudità dell’Essere viene fuori il contenuto: l’umanità.
L’intervento del Rev. P. Gregory Gresko, O.S.B., cogliendo la profondità poetica e l’evoluzione,
in narrazione filosofica, teologica,
sociale, di cui è intriso il saggio che ha definito “La Comunione Perfetta: Poesia dalla
Sorgente”, ha
concentrato il suo apprezzato intervento sulle virtù: “Quando l'essere umano considera
attentamente l’altro, tenendo in considerazione il bene dell'altro in modo tale
che l'azione sia condotta per il bene comune, la vita diventa poetica e
riflette il disegno di Dio. In questo modo, l'uomo viene a
scoprire la sua vita piena di acqua sorgiva dalla Sorgente, che come
cristiani conosciamo intimamente come il fluire amorevole della
Misericordia che scaturisce dal Cuore trafitto di Gesù sulla
Croce (cfr. Giovanni 19,34). Quando i nostri cuori sono aperti a questa fonte
soprannaturale di grazia, noi diventiamo fonti della Sorgente
per permettere alla giustizia amorevole di Dio di fluire dai
nostri cuori nel nostro mondo circostante. Nella sua profonda serie di riflessioni antropologiche filosofiche
e teologiche, la Professoressa Carnea rivela che la vera giustizia non può
essere separata dall'amore, né l'amore può essere separato dalle azioni di
giustizia vissute nella nostra vita quotidiana. Gli esseri umani devono mantenere
in considerazione la centralità della persona come telos delle nostre azioni, in modo da realizzare
la comunione con l'altro e arrivare insieme a ciò che è autenticamente il bene
comune, portando alla perfetta comunione con Dio attraverso la comunione
con gli altri. L'essere umano scopre il bene autenticamente comune solo
attraverso il dono di sé, che è portato nella nostra esistenza
umana condivisa attraverso il sacrificio attivo (sacer facere,
rendere sacro, cfr. p. 240).
- Si
riporta, di seguito, l’intero intervento in italiano e inglese -
Sulla praticità e sollecitazioni che suscita
il saggio si è concentrato l’intervento di Lucio
D’Ubaldo: questo testo, dice, mi ha sorpreso perché pensavo si trattasse
solo di argomento di trascendenza. Mi sono sbagliato, e sorpreso perché, invece,
ho trovato un approccio realistico sul dato sociale, che spazia su più
angolature, e l’autrice batte molto, e non è sempre tenera, anche sul dato politico.
Il mio invito è che possa, e su un aspetto che mi ha colpito, in particolare,
poter produrre ulteriore approfondimento: il suggestivo argomento “Memoria, Intelletto,
Volontà”, di cui già tratta, sollecitata dal pensiero della Senese, su cui ha
pubblicato Libertà e Politica in S.
Caterina da Siena, testo in cui ci ricorda, e ricorda ai politici, i peccati
in cui si cade, e che è necessario superare: evitare la contesa, rimandare la decisione, tollerare il male. Superare
questo sonno della negligenza, come lo chiama la mantellata, e mantenerne memoria,
con l’attenzione dell’intelletto, e della volontà, è entrare veramente in un
dato realistico, un’analisi che chiede approfondimento e tutta l’attenzione del
tempo attuale.
A conclusione, l’autrice si è intrattenuta
con quanti hanno lietamente condiviso l’evento, approfondendo concetti narrati nell'opera.
Si procede con un percorso filosofico, comunicativo, politico, di spiritualità
che scaturisce in corsi a tema organizzati presso l'Anselmianum.
*Di seguito sequenza foto realizzate da Fr. Marion Nguyen, O.S.B.
*Di seguito sequenza foto realizzate da Fr. Marion Nguyen, O.S.B.
Complimenti carissima Maria Francesca, il tuo libro è fantastico.
RispondiEliminaGrazie infinite!
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