Dalla Bolla "Spes non confundit" con cui Papa Francesco ha indetto il Giubileo, leggiamo: « È lo Spirito Santo, con la sua perenne presenza nel cammino della Chiesa, a irradiare nei credenti la luce della speranza: Egli la tiene accesa come una fiaccola che mai si spegne, per dare sostegno e vigore alla nostra vita ». Fiaccola straordinaria, piena dello Spirito Santo, capace di irradiare il suo tempo e anche il nostro, è S. Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, Patrona d’Italia unitamente a S. Francesco d’Assisi, compatrona d’Europa e di Roma.
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lunedì 28 aprile 2025
sabato 26 aprile 2025
A Dio Santo Padre Francesco
È l’ora del 'a Dio', Santo Padre Francesco, grazie per averci guidato con la pratica del Vangelo, aprendo più ampi orizzonti nella nostra esistenza. Grazie per averci continuamente ricordato che “Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza” (2Tm 1,7), e che la promessa di Cristo non è soltanto una realtà attesa, ma una vera presenza. Egli è veramente il «filosofo» e il «pastore» che ci indica che cosa è e dove sta la vita. (Spe Salvi, 8).
venerdì 25 aprile 2025
sabato 12 aprile 2025
Concilio di Nicea, Calendario, Giubileo: la storia si fa opportunità di coesione per le Chiese cristiane
È un anno speciale il 2025 per le confessioni cristiane: il 20 aprile 2025 sia cattolici che ortodossi celebreremo la Pasqua nello stesso giorno. Una coincidenza provvidenziale nel calendario Gregoriano e nel calendario Giuliano. Il giubileo 2025 scandisce il tempo, rimanda a un dato storico, teologico, culturale: i 1700 anni dal Concilio di Nicea, convocato nel 325 dall’imperatore Costantino, in cui i Padri conciliari approvarono il Credo.
mercoledì 2 aprile 2025
GIUBILEO STORIA DI UNA COMUNICAZIONE DI SPERANZA
Nel giorno della solennità di S. Francesco da Paola, trova vita un nuovo dono alla conoscenza, impegno di “carità intellettuale” atto a promuovere verità e speranza. La nuova “creatura” propone un percorso storico legato all’Anno Santo che attraversa la storia della Chiesa. Ho voluto immergermi in un momento di grazia che si incarna nel tempo attuale del Giubileo, mantenendo la consapevolezza del «non sum dignus».