venerdì 28 giugno 2024

La mala pianta in Calabria

È la principale battaglia politica per cui lottare in Regione Calabria: liberarsi dal male che distrugge la nostra terra. Principale impegno politico è, dunque, rendersi Autonomi e Differenziarsi dagli arroganti che lastricano di dolore il territorio.
È questo autentico impegno di merito per cui prodigarsi cari Presidente Occhiuto e politica calabrese tutta, e occorre farlo unitamente alle rappresentanze sociali, compresa la Chiesa, evitando approvvigionamento falsato di fede, da parte chi usa i riti per sottomettere a controllo e interessi particolari. È la peggiore delle storie continuare a servirsi di santi e inculturazione.

Difronte tanta 'indegnitudine' e in balia di chi nega l'evidenza, di chi sostiene che la ndrangheta non esiste, di chi fa dell'arroganza egemonia sul territorio, occupando la pubblica amministrazione con clientelismo e apparentamenti, non si può rimanere indifferenti. Se la politica non si libera di questo male, non si libera del doppio gioco, non può dire di fare politica poiché non può servire contemporaneamente lo Stato legittimo, e l'illegittimo parastato della massondrangheta. 

Si scelga da che parte stare!

Auspico attenzione del Governo, della Presidente Giorgia Meloni, verso una terra che soffoca per una mala pianta pronta a delegittimare, a denigrare tutto ciò che non si apparenta al malaffare. Non si può vivere in territori in cui la libertà è condizionata alla sottomissione ai mastrossesi. I traffici di narcotraffico internazionale, lo smaltimento illegale di rifiuti tossici e radioattivi, la prepotenza dell'arroganza con cui si abusano enti pubblici, distrugge il territorio, allontana ogni possibilità di evoluzione e sano sviluppo per la povera gente, deturpandone vita, minando l'ereditata bellezza delle coste.

Maria Francesca Carnea 

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Inside. La 'ndrangheta

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