Consiglio la lettura del libro "'Ndrangheta" del Prof. Ciconte, stimato storico calabrese. La Calabria sana c'è e si oppone attraverso la Cultura a ogni cretinismo! Consiglio soprattutto di soffermarsi sui capitoli che trattano "La ricerca del consenso" e "La struttura familiare".
Nella sua modalità arrogante, e della sindrome da prima donna a tutti i costi, il malaffare della malafede cerca con prepotenza ossessiva il rancio più polposo, condito di ignoranza con cui imporsi e incensare il volgo, e lo fa in modo puntuale anche durante le tornate elettorali. Chi regge il moccolo denigrando, divulgando menzogna, offrendo consenso all'ingiusto, è complice e causa della non edificazione del territorio oltre che di danno alle persone per bene. Sono alle porte le elezioni Regionali di Calabria, terra dove tutto è possibile, come fare e disfare giunte per tutelare posizioni e partiti, mentre la gente di Calabria, non ha servizi ma un'unica alternativa: l'esodo!
Concetto elementare, base di ogni democrazia che in Calabria, e a Cirò (KR), in particolare, non è stato recepito, è che l'Ente pubblico è a servizio dei cittadini, NON ESISTE PER SE STESSO! Dell'Ente non ce ne si serve né se ne dispone con l'arroganza di bulli. Chi non è capace di confronto, di rispetto, soprattutto di senso delle istituzioni, non può ricoprire ruoli pubblici! Lo stesso vale per la Chiesa: chi non serve Dio ma avalla inganno e permette l'ingiusto, senza reale discernimento, non può vestire l'ordine sacro!
Quando aggressione verbale e minacce tese a imbavagliare - dirette a concittadine che non danno consenso alla prepotenza dei bulli, tanto meno a abuso di falso storico sul santo patrono Nicodemo, piazzato in cartellonistica e a inganno pubblico, con consenso di chi conosce il vero ma si compiace del falso, dopotutto a Cirò i falsi storici trovano casa - quando tale agire scriteriato è prodotto e avallato da soggetti che rivestono ruolo pubblico, gente tenuta a servire i cittadini, e per questo pagati, unica cosa che devono realmente fare, soggetti di tale risma, è DIMETTERSI!!! Tralascio gli inservizi che gravano sul territorio. Occorre un ripristino etico-culturale.
L'opposizione più grande a un sistema amorale tocca alla Politica eticamente responsabile, alla Società sana, alle Procure, sono questi chiamati a rompere malcostume e rendere vivibili i territori. Dare il consenso all'ingiusto è il peggiore danno che si possa fare a se stessi e al territorio. La Calabria, e Cirò, ha bisogno di sana POLITICA e non di affaristi mestieranti la politica del dio minore, ha bisogno dello STATO, di essere rispettata non abusata, ha bisogno di servizi non di illusioni. Ha bisogno di giustizia non di falsi storici!
E, poiché Dio volle comandare a uomini liberi, e la libertà è tesoro dell'anima indisponibile, occorre farsi consapevoli di tale dignità e non avere paura di esigere il giusto!
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