Una Calabria, e suoi cittadini, che si continua a trattare, dagli stessi 'suoi politici e affini', come realtà da 'anello al naso' è davvero raccapricciante. Ma cosa c'è da gongolare in una Regione Calabria che si vuole deistruita, incurante dei disservizi basilari, della realtà dei territori?
Cosa c'è di normale, civile, in una terra dove ti tocca difendere, proteggere il tuo lavoro, averne conseguenze e sentirti dire, come solo stoltaggine settaria cerca di attuare per confondere: "tu il sistema non lo cambi", come se fare il proprio dovere significasse toccare il 'sistema' (di chi?), come se essere liberi fosse illegale, esprimere il giusto o cercare verità non fosse lecito, gente 'quella' evidentemente che vive solo di 'sistema'. Tenetevi il sistema arrogante rispondo a quella gente, appartengo alla cultura che edifica l'umana natura grazie a Dio!
E se di oicofobia si deve parlare, Attenzione: questa non è repulsione verso la propria terra, la propria cultura, piuttosto, e ovviamente, verso una politica deistruita, autoreferenziale, verso un agire arrogante di inculturazione che grava i nostri territori limitandone sviluppo e piena libertà.
Domando: chi è, soprattutto che natura ha il 'sistema' che teme la Cultura sana?!!
Ribadisco: occorre coscienza e rispetto. La Politica deve servire il Bene Comune! Eventi, feste e festini, di mera propaganda autocelebrativa, satura di sfrontatezza e dissacrazione, quale bene comune tutelano? Quello di chi?
Quale gioventù di senso opera restanza in un territorio che inverte il senso del fare politica, impedisce capacità critica e non agevola risorse umane e di merito? Ma davvero si vuole far credere che viviamo su Marte? Perché non si inizia a dare segni di dignità e costrutto Politico serio? La gente perbene esiste anche in Calabria e deve avere voce! Quanto tempo occorre attendere perché COSCIENZE SAVIE si motivino al coraggio, ad affrontare la urgentissima questione morale in Politica?! O tutto deve sempre finire a tarallucci e Vino? La politica attuale, in uso, non ascolta e non serve il popolo, piuttosto se ne serve con implicita e asservita comunicazione compiacente. A questa gente raccomando una parola: dimissioni!!!
Di un dato, però, bisogna prendere atto: la diminuzione della fede, producendo la diminuzione della verità, induce il traviamento dell’intelligenza umana, l'assoluto disamore, conseguente sfiducia verso becera politica autoreferenziale. Per analogia: la diminuzione della virtù ‘servizio’, della morale nella politica, alimenta il fare affaristico e familistico dei soliti mediocri.
Ergo: avere un’aspirazione non cambia le cose tanto quanto una decisione, un'agire giusto! Ciò è categoria propria del fare politica, che non è solo desiderio, ma è prendere decisioni, è avere responsabilità per le stesse, perché non lo fai per te, ma lo fai pro aliis. Non aiutare a portare giustizia, poiché si crede che tanto l'ingiustizia non ci riguarda, è sbagliato oltre che da irresponsabili! Ognuno è parte dell’altro, per questo esiste la Comunità, ed è il silenzio, l’indifferenza al giusto, la compiacenza ipocrita che nutre arroganza e prepotenza, la cui massima ambizione è mantenere lo status quo di un sistema malato.
Un progetto politico che rimane nebuloso, non capace di prendere posizione netta e, quindi, falsamente impostato, porterà inevitabilmente una falsa soluzione. Il principio di non contraddizione deve essere presente in tutte le discipline, soprattutto nelle questioni della Politica poiché tendere al bene è in se principio di non contraddizione. Non c’è bene più ambito, compito più nobile dell’uomo che la ricerca della verità, ricerca che non può essere trasformata in un processo puramente convenzionale.
Prosit🍷
Maria Francesca Carnea
👉Cambiare è possibile: SOCIOLOGIA E SPIRITUALITÀ DELLA COMUNICAZIONE POLITICA
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