La nudità dell’Essere, attraverso il pensiero, entra nel grande emporio dei valori umani dimenticati e li richiama a vita. Lo fa attraverso l’incanto della ricerca. Tuttavia, castelli di sabbia rovinano, arroccati nel grumo delle sperequazioni settarie comunitarie, a danno dei territori, poiché i chiusi d’intelletto, servi di un dio minore, insisteranno vanamente a che si desista dal vero.
Ma il filosofo pensa il reale, comunica con elementi di ragionevolezza. Come aquila maestosa vola alto, mai si piega all'irrazionale servitù, si spoglia di ogni retaggio condizionante, scomodo per i dannati dell'apparire, ma è autentico costrutto capace di originare il bene della Verità.
Ecco che, per superare la deprecabile 'consuetudine' del così fan tutti, occorre svegliare le coscienze. Per cui pongo quaestio: esiste nelle nostre Comunità una coscienza senziente, trasparente, amante del Bene Comune? Nella contemporaneità si è in grado di vestirsi di virtù solidale al Noi, spogliandosi dai settarismi, ingolfati dall'ignoranza, che frenano ogni evoluzione, ogni edificazione umana? Siamo in grado di dialogare, che significa ascoltare, e riconoscere il giusto?
L’uomo è per essenza trascendente, deve per sua natura spingersi oltre i retaggi della volgarità materiale, e come aquila fendere i cieli poiché, con il poeta, ogni erba si conosce per lo seme, per lo cor gentile e l'anima pura.
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