All'intreccio paradossale e incommentabile di politica-mafie-massoneria, occorre opporre criterio di coscienza, aperto alla speranza dell'onestà. La comunicazione è una cosa seria, va fatta in modo chiaro e con verità, dunque eviterei di attribuire intrugli malamente caldeggiati da relativismi atti solo a confondere, titoli di rappresentanza, schema piramidale, verticistico, scettro, poltronificio e apparentamento battesimale, assurdi stereotipi propri di un retaggio criminale nano. Occorre piuttosto chiamarli per nome, gli intrecciati e asserviti: feccia!
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mercoledì 25 gennaio 2023
giovedì 12 gennaio 2023
Da Mammola nelL'Eco del Chiaro
Ringrazio il Sindaco di Mammola, Stefano Raschellà, per la gradita iniziativa contenuta nel numero speciale del periodico L'Eco del Chiaro, in cui è pubblicata la copertina del mio libro: S. Nicodemo da Sikròs.
venerdì 6 gennaio 2023
Epifania e bellezza dell'inquietudine
La solennità dell’EPIFANIA rivela il significato profondo del mistero della nascita del Redentore. A questo giorno si è dato questo nome proprio perché il nostro Signore si è manifestato. Lasciamoci inquietare dall'Epifania, manifestazione della Verità che ci spinge ad andare oltre il visibile. Lasciamoci inquietare dalla logica di Dio, slancio che alimenta ricerca, e ci determina nel movimento continuo della bellezza della vita.
martedì 3 gennaio 2023
BENEDETTO XVI, difensore della fede, custode della dottrina
Il non agire secondo ragione, il non agire con il logos, è contrario alla natura di Dio. È questo un atto di fede testimoniato in compiutezza da Papa Benedetto XVI, ne ha incarnato essenza come uomo, come pastore, come teologo.
Sua Santità, Papa Benedetto XVI è nella casa del Padre. Uomo mite, difensore delle fede, custode della dottrina, non tiepida e mai relativista, fede decisa, irrisa però dall'ipocrisia, dal compromesso che caratterizzano la modernità e, ahimé certa parte di Chiesa. Lo testimonia l'umiltà della scelta di dimettersi dal soglio pontificio per garantire a madre Chiesa un magistero più energico, non dunque un gesto dettato dalla paura ma dal coraggio, perché il coraggio è un segno di responsabilità.