Il Lauda Sion Salvatorem costituisce l'entusiasmante preghiera della tradizione cristiana cattolica: in essa viene enunciato il dogma della transustanziazione, e spiegata la presenza completa e reale di Cristo in ogni specie. Tommaso d'Aquino la compose nel 1264, su richiesta di Papa Urbano IV che stabilì la festa del Corpus Domini per tutta la Chiesa. La festa fu istituita l’8 settembre 1264 con la Bolla Transiturus de hoc mundo, in seguito al miracolo eucaristico di Bolsena.
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domenica 29 maggio 2016
Lauda Sion Salvatorem testo colmo di dottrina e di penetrante abilità letteraria
Il Lauda Sion Salvatorem costituisce l'entusiasmante preghiera della tradizione cristiana cattolica: in essa viene enunciato il dogma della transustanziazione, e spiegata la presenza completa e reale di Cristo in ogni specie. Tommaso d'Aquino la compose nel 1264, su richiesta di Papa Urbano IV che stabilì la festa del Corpus Domini per tutta la Chiesa. La festa fu istituita l’8 settembre 1264 con la Bolla Transiturus de hoc mundo, in seguito al miracolo eucaristico di Bolsena.
sabato 14 maggio 2016
Testimoni di speranza, artigiani di unità: agenti essenziali per l’azione politica
Permane
salda l’utopia, nel cuore mio pensante: se si nasce, è alla vita, e allora,
come monito, si crede con fermezza che la meta sia il bene, l’umano sentire, il
bonum facere. La fede si incontra con l'uomo in un terreno molto privilegiato: la cultura. Cultura, da còlere, significa
coltivare, e coltivare è il dato massimo della sensibilità, implica un’azione
contemplata, di cura, di comprensione, di penetrazione dell’anima. Cultura è
sensibilità prima di ogni cosa, è sensibilità! E, se "La politica è una maniera esigente di vivere l’impegno al servizio degli altri", (Paolo VI, Octogesima adveniens, n. 46), come anche il valorizzare l'umano, non può prescindere da un atto di fede. E la fede, consolida, integra e illumina il patrimonio di verità che la ragione
umana acquisisce.
giovedì 5 maggio 2016
L’autoritarismo soffoca l’azione politica e avversa la libertà
È cominciata, e da un pò, una guerra aspra e spietata. È
quella della riforma costituzionale, a colpi di ghigliottina, noncuranti, i
proponenti, della volontà del Popolo. Credo, tuttavia, che una riforma debba,
innanzi tutto, essere culturale e morale, e per questo occorre serietà e
intensità al lavoro, attenzione alla verità sociale, ai bisogni reali del
Paese, piuttosto che agli interessi dei servitori. La Politica, quella non dei
nani ma dei giganti, seria e lungimirante, nobilita l’uomo, lo deve attrarre
perché è a suo servizio, e non è un mestiere fare il politico, è dedizione,
passione per il bene comune, per il prossimo.
domenica 1 maggio 2016
Mitezza innovativa nella politica: sogno incandescente
L’umanità sta assistendo a scenari
apocalittici, comprovati da un’evidente, inquietante crisi della classe
politica. Nell'espressione di S. Agostino “La speranza ha due bellissimi figli:
lo sdegno e il coraggio, lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per
cambiarle”, ecco che il coraggio incoraggia ed esorta a conoscere, poiché la
costante condotta dell’azione, prodotta dai sedicenti ‘moderati’, ha generato
danni e confusione. Come si è potuti arrivare a tanta indifferenza? Bisogna porsi domande, bisogna sapere
chi si è per determinare cosa si potrà fare: se il venditore di chiacchiere o l’ispiratore
di sogni; se il costruttore di dialogo o il distruttore di talenti; se il Contadino
o il verme che distrugge il seminato. È la Persona al centro del servizio della
politica, con il desiderio di edificarne talenti e virtù? Che tipo di umanità politica
siamo?